Anche quest'anno sono uno dei food blog testimonial per ISIT, l'Istituto Salumi Italiani Tutelati, che si occupa di promuovere e valorizzare i salumi italiani a marchio DOP e IGP.
Ed è con molto piacere che, dopo avervi presentato le caratteristiche dello Speck e avervi parlato dei salumi DOP e IGP, in questo articolo vi presento un piccolo prodotto di nicchia: il Salame di Varzi D.O.P., conosciuto anche per essere stato il primo salame ad ottenere la certificazione D.O.P. europea nel 1996.
E' un salame che viene prodotto solo nell'Oltrepò Pavese ed è un salume molto antico, infatti le sue origini ci riportano sino all'epoca longobarda.
Il salme di Varzi è un salame dal sapore dolce a grana grossa, la cui materia prima principale è la carne fresca di maiale, proveniente da animali nati, allevati e macellati in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, lavorata con grani di pepe nero intero e aglio profumato con del vino Bonarda, anch'esso dell'Oltrepò Pavese.
Fondamentale è la fase di stagionatura, che può variare dai 30 giorni ai sei mesi; stagionatura che si suddivide in 3 fasi: asciugatura, pre-stagionatura, stagionatura. Il risultato finale ci dona un prodotto che ci ricorda molto quei salami fatti "come si faceva una volta", con un sapore dolce e ben equilibrato.
Mi piace inoltre ricordare che i salumi italiani oggi risultano più leggeri rispetto ad anni fa, quando un analisi condotta nel 2011 rivela che i salumi odierni presentano una riduzione di kcal che in alcuni casi e ridotta fino al 36% in meno, rispetto a quanto riportato da una precedente analisi condotta nel 1993.
Scegliere di vivere bene significa sapere scegliere prodotti di qualità da portare sulla nostra tavola e se per esigenze di lavoro si mangia spesso fuori, ricordiamoci che fare una pausa pranzo con un panino al salume 1 o 2 volte la settimana, non deve farci sentire in colpa se utilizziamo salumi di qualità che oggi utilizzano meno sale, meno grassi e rappresentano una fonte importante per l'approvvigionamento di ferro, zinco e potassio.
Ma come si riconosce un prodotto D.O.P o I.G.P?
E' molto semplice. Sull'etichetta devono esserci alcune informazioni obbligatorie:
- la denominazione tutelata
- il simbolo DOP o IGP dell'Unione europea
- la dicitura "Certificato da organismo di controllo Autorizzato dal mipaaf- Ministero delle Politichie Agricole Alimentari e Forestali".
- Il soggetto titolato all'utilizzo della denominazione Tutelata: spesso coincidente con il produttore.
A presto su queste pagine una ricetta con protagonista questo antico e delizioso salame.
Segui Barbara Lechiancole su Google+
Ed è con molto piacere che, dopo avervi presentato le caratteristiche dello Speck e avervi parlato dei salumi DOP e IGP, in questo articolo vi presento un piccolo prodotto di nicchia: il Salame di Varzi D.O.P., conosciuto anche per essere stato il primo salame ad ottenere la certificazione D.O.P. europea nel 1996.
E' un salame che viene prodotto solo nell'Oltrepò Pavese ed è un salume molto antico, infatti le sue origini ci riportano sino all'epoca longobarda.
Il salme di Varzi è un salame dal sapore dolce a grana grossa, la cui materia prima principale è la carne fresca di maiale, proveniente da animali nati, allevati e macellati in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, lavorata con grani di pepe nero intero e aglio profumato con del vino Bonarda, anch'esso dell'Oltrepò Pavese.
Fondamentale è la fase di stagionatura, che può variare dai 30 giorni ai sei mesi; stagionatura che si suddivide in 3 fasi: asciugatura, pre-stagionatura, stagionatura. Il risultato finale ci dona un prodotto che ci ricorda molto quei salami fatti "come si faceva una volta", con un sapore dolce e ben equilibrato.
Mi piace inoltre ricordare che i salumi italiani oggi risultano più leggeri rispetto ad anni fa, quando un analisi condotta nel 2011 rivela che i salumi odierni presentano una riduzione di kcal che in alcuni casi e ridotta fino al 36% in meno, rispetto a quanto riportato da una precedente analisi condotta nel 1993.
Scegliere di vivere bene significa sapere scegliere prodotti di qualità da portare sulla nostra tavola e se per esigenze di lavoro si mangia spesso fuori, ricordiamoci che fare una pausa pranzo con un panino al salume 1 o 2 volte la settimana, non deve farci sentire in colpa se utilizziamo salumi di qualità che oggi utilizzano meno sale, meno grassi e rappresentano una fonte importante per l'approvvigionamento di ferro, zinco e potassio.
Ma come si riconosce un prodotto D.O.P o I.G.P?
E' molto semplice. Sull'etichetta devono esserci alcune informazioni obbligatorie:
- la denominazione tutelata
- il simbolo DOP o IGP dell'Unione europea
- la dicitura "Certificato da organismo di controllo Autorizzato dal mipaaf- Ministero delle Politichie Agricole Alimentari e Forestali".
- Il soggetto titolato all'utilizzo della denominazione Tutelata: spesso coincidente con il produttore.
A presto su queste pagine una ricetta con protagonista questo antico e delizioso salame.
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