Ho preparato questa ricetta dei lampascioni in purgatorio il mese scorso per il portale Territori.Coop. Ebbene si, il mio blog ha intrapreso questa collaborazione, che mi piace assai, sarà un percorso alla riscoperta di prodotti di nicchia e di eccellenza, troverete quindi, alcune delle mie ricette anche su Territori.Coop.
Il lampascione è una pianta bulbosa a crescita spontanea diffusa nel bacino del Mediterraneo fin dall’antichità. Cresce in luoghi erbosi, in prati coltivati e argini, dove in questo periodo è possibile ammirarne la peculiare fioritura. Appartiene alla famiglia delle liliacee e la sua parte commestibile assomiglia fisicamente a un cipollotto inodore, terroso appena estratto, ma che assume un bel colore rosato una volta eliminate le impurità. In Italia è molto diffuso in Puglia e in Basilicata, della cui cultura gastronomica è diventato nei secoli un ingrediente caratteristico. Nonostante in queste regioni l’appellativo “Lampascione” venga associato a persone notoriamente poco furbe e senza carattere, il lampascione di “carattere” ne ha in gran quantità. Oltre al suo sapore deciso, forte e amaro presenta una lista di proprietà terapeutiche che sono state decantate anche dai più famosi personaggi dell’antichità come Galeno, Plinio il Vecchio, Pedanio e persino da Ovidio, che gli attribuivano anche delle forti proprietà afrodisiache. Oggi invece sappiamo che il lampascione è un alimento ideale per chi sta seguendo un regime di dieta disintossicante, grazie alle sue proprietà depurative, diuretiche e lassative e alla ricchezza di acqua, sali minerali, vitamine e fibre solubili. È consigliabile consumare i lampascioni dopo averli puliti, bolliti per un’oretta e infine lasciati riposare in acqua fredda, in modo da mitigarne il forte sapore amaro che li caratterizza. Se inseguito a questo procedimento depurativo, desideriamo conservarli per lungo tempo nella nostra dispensa, basta condire i lampascioni con aceto, sale, aglio ed immergerli in un barattolo di olio di oliva. Il bulbo del lampascione può essere consumato in insalata, lessato, e cucinato in diverse maniere. Pur appartenendo alla famiglia dei porri, dell’aglio e degli asparagi, il lampascione ha un gusto decisamente diverso da questi. La ricetta dei “Lampascioni in Purgatorio” che vi propongo però è particolarmente adatta ad essere realizzata in alternativa con i porri, con i quali otterremo un gusto e un sapore leggermente dolciastro. Una piccola curiosità su questo bulbo dalle mille proprietà. In Puglia si usava strofinare un lampascione tagliato a metà per riparare le crepe generate dal fuoco, nei tegami in terracotta. Una volta seccati, i filamenti del lampascione, gonfiandosi, andavano a cicatrizzare perfettamente la crepa del tegame.
1 Comments
Grazie mille per questa ricetta: ho sempre amato i lampascioni ma li ho sempre comprati già in vasetto perchè non so come cucinarli. Adesso magari posso provare!
ReplyDeleteGrazie per il commento
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